ali per volare avendo dimenticato come fare, ali troppo corte per chi vola già alto, ali certe volte poco usate ma sempre Ali e tu pollo niente potrai senza loro nulla vale.

mercoledì 9 marzo 2016

Incipit: La parte migliore


Il sole non era ancora alto quando si era messo in viaggio ed era pallido come accade nelle settimane che precedono la primavera, non era strano, tutto era ordinario, quotidiano anche trovarsi sulla strada di quella carovana. Su quella strada quasi ogni giorno aveva percorso più kilometri tra i pensieri che quelli battuti, aveva suonato musica, aveva immaginato la sua vita futura, aveva ragionato sui problemi. I suoi pensieri su quella strada non erano mai fermi e tra tutto quello che può pensare un uomo che si avvicinava alla mezza età c'erano le battaglie vissute, la sera prima, le notti precedenti per anni interi della sua vita.
Ricordava gli elfi e le loro splendide città integrate nella natura da essere poco più che tronchi scavati e grotte naturali.
Ricordava i maghi che aveva incontrato, da quelli che erano poco più di prestigiatori a quelli che dominavano le forze naturali, il tempo e lo spazio.
Ricordava tanti amici con cui aveva vissuto, affrontato sfide, versato sangue, pregato per loro, dalla nobile dama che lo faceva sentire umano al bizzarro lord dal carattere infiammabile come il colore dei suoi capelli.
Ricordava Lei, l'unica tra tante, l'amata mai amata. Poche volte aveva concesso il suo cuore, il suo onore e i suoi sentimenti. Certo sua moglie era la prima e quella che aveva avuto di più da lui, con nessun'altra avrebbe mai potuto superare tutti gli ostacoli del viaggio e anche gli alti e bassi della vita. Ma Lei era qualcosa di diverso, aveva incontrato altre come lei nelle sue avventure, per molte di queste nutriva uno spirito di protezione cavalleresco, per alcune rischiò la vita e la morte, ma solo Lei continuava a tornare nei suoi pensieri. Ricordava tutto, dalla prima volta che l'aveva sentita suonare, come le aveva scaldato il cuore turbato e l'animo ferito dalla collera. Non fece a meno di pensare alla luce brillante dei suoi occhi, alla fiducia che sentiva di concederle pienamente ancor prima che potessero conoscersi. Ricordò il loro ultimo incontro quel bacio tanto atteso, quei sorrisi complici come due minorenni che imparano a baciarsi, quel senso di sollievo e di pace, di obiettivo raggiunto.
Pensò a quante parole si scrissero prima e dopo e a come tutta la giornata diventasse migliore quando leggendo sue notizie ogni volta era consapevole che in qualche angolo di mondo c'era una persona in sintonia con Lui, ma non una normale sintonia come quella di due fidanzati o di due amanti.
La sintonia che c'è nella natura, la sintonia che c'è in un bosco in cui piante diverse crescono insieme, vicine, una sopra l'altra. La sintonia che c'è nell'alternanza tra luna e sole, quella che c'è tra la pioggia e il terreno.
Arrivò alla destinazione del suo viaggio senza nemmeno comprendere quanto tempo era passato da quando aveva lasciato le coltri del suo letto.
Parcheggiò la sua auto, aprì la portiera e scendendo dovette spostare la spada legata alla cintura sul suo lato destro per evitare che rimanesse incastrata.
Guardò in su verso l'alta costruzione a specchi che era il palazzo in cui lavorava, premette sicuro il tasto sulle chiavi e le frecce dell'auto fecero un lampeggio come fosse lo sbuffo di un cavallo che approva di essere lasciato a riposare. Se fosse stato più caldo avrebbe indossato il mantello, si piaceva con il mantello addosso, gli dava un tono ancora più autoritario e sicuro, ma non era uno che preferiva avere brividi solo per il gusto di apparire.
Rovistò con la mano destra nella tasca interna del suo giubbotto ed estrasse l'ultimo messaggio che Lei le aveva mandato, le parole scaldavano il cuore e gli facevano pensare che la vita passata a cambiare il mondo non era stata sprecata come se avesse seminato nel deserto.
"Quello che vediamo ogni mattina allo specchio ripaga da amarezza e rabbia."
Schiacciò il tasto e lo smartphone si spense rimanendo in standby, tirò un sospiro che fece nascere un sorriso felice e amaro prima di avviarsi con passo deciso e sguardo fiero verso le porte di vetro che si aprirono al suo passaggio come quelle incantate dei racconti.





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